Atlante dell'Energia

Il futuro delle

emissioni di CO 2

Le emissioni globali di CO 2 appaiono destinate a crescere no al 2030 circa, soprattutto a causa dell’aumento dei consumi energetici dei paesi emergenti. La crescita delle emissioni sarà comunque meno marcata di quella dell’economia, e in tempi più lunghi si avrà un’inversione di tendenza.

• Quale ruolo avranno i paesi OCSE e non-OCSE nella crescita globale delle emissioni di CO 2 ?

• Quali fattori consentiranno di limitare la crescita delle emissioni?

all’anno precedente, mentre la quantità di CO 2 immessa in atmosfera a causa delle attività umane è cresciuta dell’1,4%. Questa tendenza continuerà nei prossimi decenni: pur rallentando, le emissioni globali continueranno a crescere no al 2030 circa; poi si prevede una stabilizzazione, seguita da una riduzione ( • Figura 1 ). Per comprendere meglio la situazione attuale e quella futura è opportuno confrontare le emissioni dei paesi OCSE e quelle dei paesi non-OCSE , due realtà che vivono fasi molto diverse. Le emissioni degli Stati membri dell’OCSE hanno raggiunto il livello massimo nel primo decennio del XXI secolo e oggi sono in calo: nel 2040 saranno inferiori del 20% rispetto a quelle del 2010. Le emissioni degli Stati che non fanno parte di questa organizzazione sono invece in crescita sostenuta (dal 2004 hanno superato quelle dei paesi OCSE) e nel 2040 saranno superiori del 50% circa rispetto a quelle del 2010. Questa differenza si deve a più fattori. Il più evidente è il diverso livello di sviluppo economico raggiunto: le economie dei paesi più avanzati sono terziarizzate e crescono più lentamente, quelle dei paesi emergenti in genere afdano un ruolo più importante all’industria e hanno tassi di crescita maggiori.

A livello mondiale le emissioni di gas serra sono in netta crescita da decenni, soprattutto a causa dello sviluppo delle attività produttive (industrie, trasporti, produzione di elettricità ecc.) e del conseguente aumento dei consumi energetici, in gran parte coperto sfruttando fonti fossili. Dalla metà del Novecento (quando si cominciò a monitorare la percentuale di anidride carbonica presente nell’atmosfera) agli inizi del XXI secolo, le emissioni complessive sono aumentate a un tasso simile a quello dello sviluppo dell’economia mondiale. Ormai da alcuni anni, però, le emissioni crescono più lentamente rispetto all’economia: per esempio, nel 2012 il PIL mondiale ha registrato un +3,5% rispetto

• FIGURA 1 - Andamento delle emissioni globali di CO 2 tra il 1990 e il 2010 e previsione dell’evoluzione nel periodo 2010-40. Le quantità sono espresse in miliardi di tonnellate.

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1990 2000 2010 2020 2030 2040 20

Appunti di... ❱

generazione e al trasporto dell’energia elettrica per la produzione dell’idrogeno, nonché quelle per la distribuzione dell’idrogeno agli utenti. Lo stesso principio può essere applicato anche alle fonti rinnovabili: per esempio, per il fotovoltaico si considerano le emissioni per l’estrazione di materie prime (semiconduttori) e la costruzione e installazione dei pannelli, e così via.

emissioni durante le fasi di estrazione, produzione e trasporto del carburante, sia le emissioni nella fase di utilizzazione del veicolo. Il totale può essere così confrontato con le emissioni complessive di una tecnologia alternativa: per esempio, nel caso di un’auto a fuel cell , che ha emissioni praticamente nulle durante il suo utilizzo, vengono prese in considerazione le emissioni associate alla

...ecologia: ❱ Per valutare le emissioni dovute all’utilizzo di una fonte energetica non bisogna considerare solo quelle prodotte al momento dell’utilizzo ma anche quelle correlate alle altre fasi del suo ciclo di vita. Questa analisi è detta well-to-wheel (WTW), cioè “dal pozzo alla ruota”. Per esempio, nel caso di un’automobile l’analisi quantifica sia le

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