Atlante dell'Energia

La disponibilità d’energia per abitante è uno dei fattori chiave dello sviluppo di ogni paese e indica lo stato di benessere di una popolazione. La correlazione tra energia e sviluppo mostra un pianeta con forti disuguaglianze. L’energia come fattore di sviluppo

• Quali sono gli indicatori dello sviluppo di una nazione? • In che modo l’energia è correlata alla qualità della vita delle persone?

Paesi “industrializzati”, paesi “sviluppati”, “in via di sviluppo” o “emergenti”: sono tutti termini che sentiamo e leggiamo spesso, ma è bene capire meglio cosa si intende per grado di sviluppo di un paese. Le Nazioni Unite hanno introdotto dal 1990 un sistema per valutare e confrontare lo stato di sviluppo di una nazione, in precedenza calcolato solo attraverso dati economici: si chiama Indice di Sviluppo Umano, ISU (Human Development Index, HDI in inglese ) . Dal 2010 l’ISU viene calcolato sulla base dei seguenti valori medi che riguardano la popolazione: • l’aspettativa di vita alla nascita; • l’accesso alla conoscenza (anni medi di istruzione e anni previsti); • lo standard economico di vita (reddito pro capite). Grazie a questo indice, il mondo può essere “fotografato” in modo piuttosto fedele e i suoi cambiamenti sono confrontabili anno per anno. In base al posizionamento nella classica dell’ISU, i paesi vengono divisi in 4 categorie, come vedi in • Figura 1 : • Sviluppo basso (ultimo 25% dei paesi);

Allo sviluppo di un paese possono contribuire molti fattori come, per esempio, la clemenza del clima, lo stato dell’ambiente, la sua storia recente, lo status sociale e culturale, i suoi rapporti internazionali e, naturalmente, anche la disponibilità di risorse , cioè di materie prime , di risorse idriche e di fonti energetiche . È bene però sottolineare che questi fattori da soli non bastano. Lo sviluppo di un paese dipende soprattutto da

attente politiche economiche , sociali e ambientali che permettano di valorizzarne le ricchezze e di correggerne gli squilibri. Lo sviluppo risulta chiaramente collegato anche alla quantità di energia accessibile per i suoi abitanti, tanto che possiamo utilizzare i consumi energetici pro capite come utili riferimenti. In questo confronto si vede come esista un collegamento tra uso dell’energia e stato di benessere della popolazione. Se si costruisce un graco come quello della • Figura 2 , che mette in relazione la quantità di energia complessiva consumata per abitante con l’Indice di Sviluppo Umano del paese corrispondente, si osserva ancora la netta correlazione tra i due fattori. È sufciente un

• Sviluppo medio (dal 50% al 75% dei paesi); • Sviluppo alto (dal 25% al 50% dei paesi); • Sviluppo molto alto (primo 25% dei paesi).

Pensaci su... ❱

Vivere a lungo e mantenere un alto “tenore di vita” nei paesi sviluppati sarebbe possibile anche senza aumentare i consumi (e anzi riducendoli): con strategie di risparmio , aumentando l’ efficienza degli apparecchi, sfruttando fonti energetiche meno costose e meno inquinanti. Questi interventi richiedono però impegni precisi mirati allo sviluppo tecnologico e all’ innovazione . I paesi in via di sviluppo hanno altri tipi di problemi ben più pressanti: in genere hanno un forte aumento della popolazione

❱ Per gli abitanti di una nazione, disporre di abbondante energia pro capite significa poter mediamente godere di cibo di buona qualità, di scuole migliori con avanzati strumenti didattici, di case confortevoli e riscaldate, di un’ assistenza sanitaria adeguata ecc. ( vedi • Figura 2 ). Nell’insieme, questi fattori portano a un maggiore benessere e quindi a una vita media più lunga (il concetto di “ speranza o aspettativa di vita ” indica proprio l’età media che un abitante può immaginare di raggiungere).

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