LE FONTI ENERGETICHE FOSSILI
• Il cherosene (o kerosene) si usa principalmente come carburante per aerei; sembra preistoria quando, con il nome di petrolio illuminante , alimentava le lampade “a olio” ( • Figura 3 ). • Il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) è costituito da una miscela di propano e butano. Viene usato in maniera crescente per l’autotrazione, in parte per l’alimentazione di caldaie domestiche, distribuito anche in bombole per uso cucina, in genere dove non arriva la rete di distribuzione del metano ( vedi pag. 58-59). • L’ olio combustibile è una frazione pesante della distillazione, molto usato in passato per la produzione di energia elettrica avendo un elevato potere calori co e oggi quasi completamente sostituito dal gas naturale. L’olio combustibile denso è usato anche nel settore industriale per alimentare forni e caldaie e come carburante navale. • Il bitume , materiale solido composto da idrocarburi pesanti, è un derivato del petrolio usato come materia prima. Miscelato con altri materiali, quali pietrisco e sabbia, diventa componente dell’asfalto stradale ( • Figura 4 ). Per le sue caratteristiche di impermeabilità all’acqua e lavorabilità (una volta riscaldato), viene usato nei rivestimenti di tetti e terrazze. Il bitume si trova anche allo stato naturale come impregnante di molte rocce di tipo sedimentoso ( vedi pag. 60-61) o in vene sotterranee. • Dalla raf nazione si ricavano anche oli lubri canti, solventi, cere, paraf ne e altri prodotti speciali. Utili per le loro proprietà chimiche e siche, vengono usati in diversi settori industriali ( • Figura 5 ). Le raf nerie producono anche diverse materie prime , come il bitume e i prodotti speciali.
La qualitˆ dei derivati del petrolio Anche se le tipologie di prodotti che si ottengono dal petrolio sono in gran parte le stesse da decenni, la loro qualità è in continua evoluzione: la ricerca, infatti, tiene il passo delle nuove esigenze economiche e ambientali della società. Per esempio, la percentuale di zolfo (componente altamente inquinante) contenuta nella benzina è diminuita di 100 volte tra gli anni ’80 del secolo scorso e oggi; così pure si è diminuita per legge la presenza di benzene e altri composti aromatici dannosi per la salute. Gli attuali oli lubrificanti di sintesi offrono prestazioni nettamente superiori a quelle degli oli per motore in uso fino a un passato relativamente recente (sono più diversificati, contengono meno ceneri solforate, zolfo e fosforo, hanno maggiore durata), e così via.
• FIGURA 4 - Il bitume, componente dell’asfalto.
• FIGURA 5 - Lubrificanti. Cere per vernici e solventi.
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❱ Quali requisiti deve possedere una “buona” benzina, per il motore e per l’ambiente? Dal punto di vista dell’efficienza come carburante, è necessario che una benzina sviluppi una combustione il più regolare e completa possibile, ossia che non si verifichi la detonazione (l’accensione spontanea della benzina nel motore, quando si dice che
il motore “batte in testa”). Il numero di ottano indica proprio la resistenza a questo fenomeno: più alto è il numero di ottano, più regolare è la combustione (“capacità antidetonante”). Oggi, nell’UE, le specifiche della benzina richiedono un numero minimo di ottano di 95 RON ( Research Octane Number ).
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