Atlante dell'Energia

Gas naturale: i giacimenti

• Che cos’è esattamente il gas naturale e come si forma? • Come si costituiscono i giacimenti? Il petrolio e il gas naturale sono entrambi fonti energetiche fossili costituite da miscele di idrocarburi. Sono paragonabili tra loro per molti aspetti che riguardano l’origine, la formazione e la localizzazione dei giacimenti.

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Quando il gas, durante la risalita, incontra uno strato impermeabile che lo blocca, si verica lo stesso fenomeno già descritto per il petrolio con la formazione delle cosiddette “trappole” ( vedi pag. 42-43). Queste, una volta identicate e debitamente sondate, diventano veri e propri giacimenti

Il gas naturale è una fonte energetica fossile . La teoria più accreditata sull’origine del gas naturale è del tutto simile a quella che spiega la genesi del petrolio a partire da materia organica. Infatti, come il petrolio, il gas naturale deriva dalla trasformazione di resti di microrganismi, piante e animali vissuti milioni di anni fa in ambiente marino e accumulatisi per millenni, strato dopo strato. All’interno della crosta terrestre, le grandi pressioni e l’elevatissima temperatura – che aumentano con la profondità – rompono i legami che tengono unite le grandi molecole organiche, trasformandole in idrocarburi (molecole molto meno complesse). A temperature inferiori, cioè negli strati meno profondi, si rinviene più petrolio e meno gas naturale, mentre a maggiori profondità, dove la temperatura è più elevata, i depositi contengono più gas naturale e meno petrolio. I depositi sfruttabili di gas naturale si trovano dunque ben al di sotto della supercie del suolo o del fondale marino, tra 1500 e 3000 metri di profondità. Avendo una densità assai bassa (pesa pochissimo rispetto al volume che occupa) e una forte tendenza a espandersi, il gas naturale tende a risalire verso la supercie, insinuandosi tra i pori, le fratture e le altre discontinuità degli strati rocciosi.

potenzialmente sfruttabili ( • Figura 1 ). Se la roccia serbatoio contiene sia petrolio che gas, come avviene nella maggior parte dei casi, il gas (meno denso) si trova generalmente più in alto. Nei giacimenti, il gas naturale si rinviene sotto forma di miscela composta da diversi idrocarburi: metano (in grande prevalenza), etano, propano, butano e pentano, tutti gas classicati dai chimici tra gli alcani (i più semplici composti organici). Nella sua forma più pura, cioè quando è costituito unicamente dall’idrocarburo più semplice di tutti, il metano ( • Figura 2 ), è un gas incolore e inodore. In presenza degli altri idrocarburi (e minime quantità di acqua, azoto, anidride carbonica e idrogeno solforato), si parla di gas naturale “ umido ”. Il gas naturale viene denito “ secco ” dopo la rimozione degli altri componenti

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margine di probabilità, saranno individuati in zone ancora inesplorate. In entrambi i casi si tratta spesso di giacimenti di shale gas (il gas da rocce argillose, vedi pag.60-61). Nel complesso, le riserve tecnicamente recuperabili si stimano in circa 810.000 miliardi di m 3 .

Agency le riserve di gas naturale tecnicamente recuperabili sono molto superiori rispetto a quelle “provate”. Le riserve provate, infatti, non considerano quei giacimenti che, pur essendo già noti e tecnicamente sfruttabili, attualmente vengono trascurati perché estrarre gas presenterebbe costi troppo elevati; e non considerano nemmeno i giacimenti che, con buon

A livello globale, nel 2012 le riserve provate di gas naturale ammontavano a più di 187.000 miliardi di m 3 , suddivise come illustra il planisfero ( • Figura 1 ). Confrontando questo dato con il consumo mondiale annuale (3314 miliardi di m 3 nel 2012, pari all’1,75% delle riserve planetarie), il gas naturale parrebbe destinato a esaurirsi in circa 60 anni. Tuttavia, secondo l’International Energy

Sarebbero dunque in grado di soddisfare il fabbisogno mondiale per circa 200 anni.

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