Atlante dell'Energia

LE FONTI ENERGETICHE FOSSILI

• FIGURA 1 Schema della perforazione

orizzontale da unico pozzo verticale. Da notare la profondità del giacimento e la distanza dalla falda acquifera.

• FIGURA 2 L’acqua ad alta pressione produce la fratturazione delle rocce.

Nel complesso, raramente si riesce a recuperare più del 30% del gas. L’estrazione di shale gas ha sollevato nell’opinione pubblica una serie di preoccupazioni alle quali gli operatori stanno rispondendo, sia lavorando con le

• FIGURA 3 Recupero dell’acqua utilizzata per la fratturazione delle rocce.

autorità preposte nella denizione di standard sempre più sicuri, sia

migliorando continuamente le tecnologie. Gli argomenti più comuni riguardano:

tali perdite sono inferiori a quanto dichiarato da studi precedenti e in linea con quelle dei pozzi tradizionali. Per tali ragioni alcuni paesi, tra cui Francia e Italia, hanno bloccato lo sfruttamento di questa risorsa. Altri invece ne fanno uno dei punti di forza delle loro politiche energetiche, condando anche nel

• Contaminazione della falda acquifera: in realtà i giacimenti sono profondi e ben al di sotto delle falde sfruttate dall’uomo, protette da strati argillosi impermeabili. Il rischio di inquinamento per perdite dalla camicia del pozzo è scongiurato se si applicano

correttamente le tecniche di sigillo, ormai comprovate da anni di uso senza incidenti. • Eccessivo consumo di acqua sottratta agli usi agricoli e civili: il fracking effettivamente richiede un volume iniziale di acqua. Oggi però si adottano tecniche di recupero e riciclo che ne hanno notevolmente ridotto il consumo ( • Figura 3 ). È prevedibile che con il progresso tecnologico i consumi diminuiranno ulteriormente. • Impatto paesaggistico: esiste, ma grazie alle tecniche di perforazione orizzontale è stato notevolmente ridotto e continuerà a ridursi ulteriormente. • Perdite di metano (gas serra) in atmosfera: recenti studi di università statunitensi hanno dimostrato che

perfezionamento delle tecniche e nella riduzione dell’impatto ambientale. Per esempio negli Stati Uniti, dove nel 2012 lo shale gas ha costituito il 39% del gas naturale estratto, il prezzo del metano è fortemente diminuito, con grandi vantaggi per l’economia. Inoltre questa risorsa li ha resi meno dipendenti dai grandi Stati produttori di petrolio, permettendo l’attuazione di nuove strategie di politica estera; ne potrebbe derivare una variazione degli equilibri geopolitici mondiali, con una riduzione del “peso strategico” del Medio Oriente.

bitume dal materiale di scarto. In altri casi, invece, gli idrocarburi vengono estratti immettendo nel sottosuolo vapore ad alta pressione, che liquefà il bitume in loco e ne permette il drenaggio. Rispetto al petrolio convenzionale, il bitume ricavato da queste sabbie ha qualità nettamente inferiore, spesso è molto denso e viscoso e contiene alte

quantità di zolfo. Dunque, prima di essere avviato alla raffinazione “classica”, richiede l’applicazione di trattamenti particolari: ciò comporta la crescita dei costi e l’impiego di maggiori quantità d’energia. Tuttavia le tecnologie sono in rapido sviluppo ed è facile prevedere significativi progressi nella valorizzazione di questa risorsa.

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