Atlante dell'Energia

Per comprendere quanto la popolazione umana prema sulle risorse della biosfera, si può calcolare la cosiddetta “impronta ecologica”, un indice che potrebbe suggerire le correzioni di rotta da seguire per uno sviluppo “sostenibile” sulla Terra. Una sola Terra

• Che cos’è l’impronta ecologica e come si calcola?

• Che cos’è la biocapacità e come si correla all’impronta ecologica?

di cui necessitano e per assorbire i riuti che producono. Dopo calcoli piuttosto complessi, che tengono in considerazione i rendimenti produttivi di una serie di destinazioni di utilizzo del territorio (agricolo, forestale, a pascolo, urbano ecc.), si ottiene una supercie teorica in ettari. Si tratta dell’area necessaria alla comunità in esame per sostenersi ed essere sostenuta in modo ottimale dalla porzione di supercie terrestre che la ospita. Il parametro di confronto per l’impronta ecologica appena calcolata è la biocapacità ( biocapacity ), cioè la capacità teorica degli ecosistemi di produrre cibo e di assorbire o smaltire i riuti. Come l’impronta ecologica,

La Terra è un pianeta molto generoso: offre enormi risorse che l’uomo ha imparato a utilizzare per il suo benessere. È fondamentale però procedere con equilibrio per non consumare più risorse di quante la Terra ne possa rigenerare. In questo senso, un concetto ormai ampiamente accettato è quello dell’ impronta ecologica ( ecological footprint ), un indice statistico che si pregge l’obiettivo di calcolare la “pressione” esercitata dall’umanità sul pianeta ( • Figura 1 ). Si tratta di misurare, di solito in ettari (1 ettaro = 10.000 m 2 ), la supercie complessiva di terra e di acqua che un individuo, una popolazione, un’attività ecc. richiedono per generare tutte le risorse

• FIGURA 1 - L’impronta ecologica, qui rappresentata come l’orma di un piede umano, deriva dall’impatto che hanno le superfici destinate a vari utilizzi e che svolgono un ruolo essenziale nel soddisfare i nostri consumi e nel permettere lo smaltimento dei nostri rifiuti: aree dedicate all’agricoltura e all’allevamento, aree urbane, aree marine dove si esercita la pesca, aree destinate ad attività industriali e aree dedicate alla tutela della biodiversità (parchi, riserve ecc.).

Superfici terrestri bioproduttive

Superfici marine bioproduttive

Superfici dedicate ad attività industriali

Superfici urbane abitate

Superfici per la tutela della biodiversità

Impronta ecologica

PAROLE ❱

Sovraconsumo (in inglese overshooting ). Globalmente si verifica quando la domanda di risorse naturali eccede la disponibilità della biosfera, cioè la sua capacità di rigenerazione delle risorse. A livello planetario, il sovraconsumo coincide con il deficit ecologico , poiché il nostro pianeta è un sistema chiuso che non attinge risorse dallo spazio esterno (tranne ovviamente la radiazione solare). Il sovraconsumo a livello locale è più evidente:

per esempio quando si abbatte una foresta ( nella foto a destra ) per ricavarne terreni coltivabili che perdono fertilità in pochi anni o quando si sfruttano eccessivamente le zone di pesca, con il risultato di causare un impoverimento ittico. In tali casi bisogna pensare a misure che riducano il deficit ecologico (es. piantare nuovi alberi, migliorare l’efficienza energetica, ridurre la produzione di rifiuti e migliorarne lo smaltimento ecc.).

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