Atlante dell'Energia

USARE BENE L’ENERGIA

servizi di vendita 4%

Per il consumo medio annuo di una famiglia italiana, che AEEG stima pari a 2700 kWh (kilowattora, vedi pag. 108- 109), il costo al kWh si aggira intorno a 19 centesimi di euro (dati IV trimestre 2013), corrispondente a una spesa annuale di circa 513 euro. Un utilizzatore elettrico (qualsiasi apparecchio alimentato da corrente elettrica) è caratterizzato dal valore della sua potenza (la capacità di produrre lavoro nell’unità di tempo), che si esprime in watt (lampadina da 100 W, lavatrice da 2200 W). Quando viene azionato, consuma corrente in proporzione alla potenza impiegata e al tempo di funzionamento. Per esempio, un asciugacapelli da 1500 W (cioè 1,5 kW) azionato per un quarto d’ora consuma circa 0,38 kWh; il costo del suo utilizzo è di circa 7 centesimi di euro. • Consumo di gas . Anche per il gas, l’entità della bolletta dipende dall’operatore scelto sul mercato per il nostro contratto domestico, dalla fascia di consumo in cui ricadiamo e dalle norme differenziate vigenti sul territorio nazionale (addizionali locali).

servizi di vendita e altro 6,7%

imposte 13,3%

servizi di rete (distribuzione e trasporto) 18,5%

approvigionamento di gas naturale 39,9%

servizi di rete 14,6%

prezzo effettivo dell’energia 48,6%

imposta 34,9%

oneri generali di sistema 19,5%

ENERGIA ELETTRICA

GAS NATURALE

• FIGURA 2 - Composizione percentuale della spesa per la fornitura di gas naturale ed energia elettrica a un’utenza familiare media in Italia (IV trimestre 2013).

È evidente che, anche per il gas, vi è una proporzionalità tra il tempo di funzionamento della caldaia o dei fornelli e il consumo di gas che ne deriva (misurato in metri cubi) . Calcolare il consumo tipico di gas di una famiglia italiana è un’operazione più difcile di quella necessaria per calcolare il consumo elettrico; vi sono infatti molti fattori variabili, soprattutto per quanto riguarda il tipo di caldaia , la volumetria da riscaldare, il sistema di diffusione del calore (a caloriferi, a pavimento ecc.), la dispersione verso l’esterno. L’AAEG stima i consumi medi di una famiglia italiana in circa 1400 m 3 all’anno, per un costo di 85,7 centesimi al metro cubo (per un totale di circa 1200 euro). Si tratta però di un dato che nasconde differenze notevoli tra le regioni: poiché il riscaldamento assorbe circa l’80% del gas utilizzato in casa, i consumi (e le spese complessive) sono nettamente più alti nelle zone dal clima più rigido, mentre si riducono in quelle con inverni miti, come le coste e più in generale le regioni meridionali.

computer 3%

• FIGURA 3 - Ripartizione media dei consumi elettrici

lavatrice 6%

lavastoviglie 7%

domestici italiani per uso finale. Il dato del boiler elettrico deve essere ben ponderato: nelle abitazioni dove è presente può assorbire anche il 33% dei consumi elettrici; se invece è sostituito dallo scaldabagno a gas (o dal teleriscaldamento), ovviamente non incide per nulla. Discorso simile vale per la lavastoviglie, altro elettrodomestico di notevole consumo che non è presente in tutte le famiglie.

boiler elettrico 8%

altro (forno, ferro da stiro, asciugacapelli, aspirapolvere...) 31%

TV, stereo, decoder e simili 10%

frigoriferi e congelatori 23%

illuminazione 12%

Appunti di... ❱

...economia: ❱ Il costo dell’energia, e in particolare dell’ energia elettrica , ha un peso notevole non solo sui bilanci domestici ma anche su quelli delle imprese . In Italia, il prezzo lordo dell’energia elettrica per usi non domestici è nettamente superiore alle medie UE, e negli ultimi anni il

pesantemente le imposte e gli oneri generali) migliorerebbe la competitività delle aziende italiane sui mercati internazionali, e più in generale l’andamento dell’economia nazionale. Discorso simile si può fare per il prezzo dei combustibili di origine fossile, come la benzina , che in Italia è costituito per quasi il 60% da imposte e accise ed è tra i più elevati dell’UE.

differenziale è cresciuto. Si è stimato che nel 2012 la bolletta dell’energia elettrica pagata dalle imprese italiane sia stata di circa 40 miliardi di euro ; se nel nostro paese il costo dell’elettricità fosse stato in linea con le medie comunitarie, le imprese avrebbero risparmiato ben 12 miliardi di euro. Una riduzione dei costi dell’elettricità (sui quali, come abbiamo visto, incidono

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