Atlante dell'Energia

Il consumo nale dell’energia a livello globale, indipendentemente dalla fonte primaria da cui deriva, è rappresentato per due terzi dalle industrie e dal settore residenziale; i trasporti e i servizi assorbono quasi tutto il resto. Come usiamo l’energia

• Come è distribuito il consumo finale di energia nei vari settori?

• Quali sono, nel dettaglio, i principali impieghi energetici?

Il fabbisogno di energia, ricavata da ogni fonte, è in continua crescita a livello mondiale. Se si suddividono i settori nali di consumo dell’energia in quattro categorie generali, come quelle dell’areogramma della • Figura 1 , risulta che l’industria occupa il primo posto, seguita dai trasporti, dal comparto residenziale e dai servizi.

in via di sviluppo ed emergenti – a parità di produzione utilizzano meno energia (circa 1/3 rispetto ai paesi in via di sviluppo).

Oggi il settore industriale consuma soprattutto energia primaria : gas naturale, derivati del petrolio e carbone rappresentano il 67% dei consumi. Il 33% è invece costituito da energia elettrica, un dato che crescerà nei prossimi decenni.

• Settore industriale L’energia complessiva

destinata a questo comparto (circa il

• Settore residenziale Assorbe circa il 18% dei consumi

51%) comprende varie attività di produzione e di assemblaggio , in cui rientrano anche l’ industria estrattiva (miniere, giacimenti) e quella petrolchimica ( vedi pag. 50-51). In un certo senso l’energia alimenta la sua stessa produzione. Data la vastità e la diversicazione delle industrie nel mondo,

energetici. Comprende la spesa energetica per il riscaldamento domestico, l’uso di tutti gli elettrodomestici , l’ illuminazione e il condizionamento . Il tipo e la quantità di energia consumata per la gestione residenziale dipendono da fattori legati alla posizione geograca e al grado di sviluppo, come il clima i consumi di energia elettrica e gas naturale . Il riscaldamento degli ambienti (e in misura minore il raffrescamento) è la maggiore voce di consumo del settore domestico, come evidenzia la • Figura 3 (per un approfondimento, vedi pag. 120-121). e la disponibilità di infrastrutture energetiche. In genere prevalgono

non sorprende che sia il settore più energivoro. I paesi sviluppati – le cui industrie hanno mediamente un’ efcienza energetica più elevata rispetto ai paesi

Appunti di... ❱

...economia: ❱ Circa il 70% della produzione di energia elettrica mondiale deriva dall’uso di combustibili fossili (petrolio, gas naturale e carbone), mentre il resto deriva dal nucleare e dalle fonti rinnovabili. Il rendimento del processo che genera energia elettrica è però piuttosto basso: sotto il 40% per il termoelettrico tradizionale (ma vicino al 60% per quello a ciclo combinato) e raramente superiore al 35% per le centrali nucleari attualmente in esercizio; ancora meno per eolico

e fotovoltaico, a causa anche della discontinuità delle fonti primarie (sole e vento); fa eccezione l’idroelettrico che invece raggiunge rendimenti oltre l’80%. Ciò significa che la maggior parte dell’energia iniziale viene persa nel corso dei processi di produzione ( centrali termoelettriche ) e distribuzione ( vedi pag. 104-111). L’efficienza energetica è comunque assai variabile a seconda della tecnologia utilizzata, e risulta tipicamente maggiore nei paesi sviluppati rispetto a quelli con basso indice di sviluppo.

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