LE FONTI ENERGETICHE FOSSILI
USI - Riscaldamento, cottura di cibi, produzione di materie plastiche, carburante per trasporti su gomma. Descrizione - Sotto forma di alcani con 1-4 atomi di carbonio: metano, etano, propano, butano; liquefatto e sotto pressione prende il nome di GPL. USI - Prodotto intermedio che viene miscelato con benzina più pesante per ottimizzare le specifiche commerciali. Descrizione - Miscela di alcani, alcheni e cicloalcani con 5-7 atomi di carbonio. USI - Prodotto intermedio che viene miscelato con benzina più leggera per ottimizzare le specifiche commerciali. Descrizione - Miscela di alcani, cicloalcani e aromatici con 8-12 atomi di carbonio. USI - Carburante per aerei e mezzi agricoli; materiale di partenza per ottenere altri prodotti. Parzialmente aggiunto al gasolio per ottimizzare le specifiche commerciali Descrizione - Miscela di alcani con 10-18 atomi di carbonio e composti aromatici.
40 °C
Gas e GPL
ISOMERIZZAZIONE
40/75 °C
Benzina leggera
REFORMING
75/175 °C
• FIGURA 1 - Colonna di distillazione in una raffineria. Le frazioni con punti di ebollizione più bassi (leggere) condensano nelle parti più alte della colonna, la cosiddetta testa, quelle con punti di ebollizione più elevati (pesanti) condensano nei settori più bassi della colonna, detta base. Il processo avviene a pressioni comprese tra 0,9 e 1,4 kg/cm 2 . Sopra, la raffigurazione dello scambio di calore e materia che avviene sui vari piatti interni della colonna fra i vapori che salgono dal piatto sottostante e il liquido che scende. Questo processo avviene recuperando calore che viene usato per riscaldare il petrolio in ingresso nel forno.
Benzina pesante
175/250 °C
Cherosene
USI - Carburante per trasporti su strada e macchinari diesel, olio combustibile; materiale di partenza per ottenere altri prodotti. Descrizione - Alcani con 12 o più atomi di carbonio.
DESOLFORAZIONE
250/375 °C
Gasolio diesel
ALKILAZIONE
• FIGURA 2 - Prodotti ottenuti in media dopo la raffinazione di un barile di petrolio (circa 159 litri); le quantità di prodotti finali variano a seconda della natura più o meno pesante del greggio di partenza (deducibile dalla sua densità) e dai processi di raffinazione usati. Infatti, le scelte di questi ultimi sono guidate dalle esigenze di mercato, su base internazionale, locale e stagionale. I dati sono riferiti alla produzione delle raffinerie italiane nel 2012.
375/450 °C
CRACKING
Carbone (coke)
Carburante per aviazione 3,1%
Bitumi 3,1%
GPL e basi per industria 6,4%
Lubrificanti 1,4%
COKER
Olio combustibile 7,9%
Bitume
Residuo atmosferico
IMPIANTO VACUUM
Gasoli, carica cracking e basi lubrificanti
Coke termico e metallurgico, carica cracking
Gasolio 41%
Carica cracking, lubrificanti, asfalto
Benzine 19,6%
DE-ASPHALTER
Residuo
Altro 17,5%
Appunti di... ❱
...chimica: petrolio “espanso” ❱ Raffinando un barile di petrolio greggio, contenente circa 159 litri, si verifica un fatto curioso: in media si ottengono infatti poco più di 166,5 litri di prodotti petroliferi finiti! Questa differenza, circa il 5% di volume in più (talvolta anche oltre), è dovuta ai cambiamenti della densità complessiva dei prodotti raffinati rispetto al petrolio di partenza. Inoltre, circa il 5-8% del petrolio lavorato viene utilizzato come fonte energetica per gli stessi processi di raffinazione.
greggio sudamericano si ottiene mediamente il 10-30% circa di benzina, mentre da quello del Medio Oriente se ne ottiene l’8-40%; uno dei petroli più “benzinosi” al mondo è quello algerino (giacimento di In Aménas).
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