Atlante dell'Energia

LE FONTI ENERGETICHE FOSSILI

• FIGURA 2 - Il consumo di gas naturale in Italia suddiviso per settori di utilizzo (dati rilevati nel 2012).

Utilizzo del gas naturale in Italia

Scorte 1,7%

Autotrazione 1,2%

Gestione impianti metano e perdite 2,5%

vetrerie e in oreceria. Come idrocarburo semplice (CH 4 ), il metano è usato anche nei processi di sintesi chimica , mescolato ad altre sostanze al ne di ottenere composti utili in molti settori, tra cui la farmaceutica. • Oltre il 2% del metano serve alla gestione diretta dei metanodotti, per alimentare le stazioni di compressione dislocate lungo il percorso e che mantengono la pressione adeguata nelle condotte. Poco meno del 2% viene invece stoccato per creare scorte , in genere accumulate in estate e utilizzate in inverno, per soddisfare i maggiori consumi (riscaldamento). • L’ autotrazione (uso come combustibile per autoveicoli) oggi assorbe poco più dell’1% del gas naturale ma è in crescita: ciò grazie sia all’orientamento dei consumatori verso l’uso di veicoli meno inquinanti e più economici, sia all’azione di diverse amministrazioni locali che stanno convertendo i loro parchi di veicoli pubblici ( • Figura 3 ). Anche gli impianti di rifornimento sulla rete stradale italiana stanno aumentando; attualmente sono circa 1000 (oltre il 4% dei distributori per carburanti).

Sintesi chimica 0,8%

Agricoltura 0,2%

Industria 19,7%

Usi civili 40,7%

no

Produzione energia elettrica 33,2%

Il gas naturale in Italia

• Inne, una piccola percentuale di metano viene usata in agricoltura per il riscaldamento delle serre.

• FIGURA 1 - La carta mostra i giacimenti terrestri e marini del territorio nazionale, gli impianti di rigassificazione e la rete dei principali metanodotti che percorrono l’Italia (con le provenienze dall’estero). A questa si aggiunge una rete secondaria, distribuita in modo capillare sul territorio nazionale, che trasporta il gas a livello regionale e comunale.

GTL (Gas to Liquid) Un uso ancora poco comune ma destinato a svilupparsi in futuro è la trasformazione del gas naturale in una miscela di idrocarburi liquidi (soprattutto diesel di alta qualità). Ciò è possibile grazie alla tecnologia GTL, che utilizza alte pressioni e un catalizzatore specifico.

Pensaci su... ❱

❱ Non tutto il metano proviene dai giacimenti fossili di cui abbiamo parlato nelle pagine precedenti. Infatti, questo gas è anche comunemente prodotto da particolari microrganismi detti appunto “metanogeni”. Essi lo rilasciano, come elemento finale, decomponendo materia organica in assenza di ossigeno in ambienti come i fondali paludosi; per questo è anche chiamato “gas delle paludi”. Sfruttando

questo tipo di reazione biologica su scarti organici – frazione umida dei rifiuti, letame e rifiuti agricoli – si produce il biogas all’interno di grandi serbatoi ( vedi pag. 100-103). Un’altra fonte di metano, che però si disperde in atmosfera, è il processo digestivo degli animali erbivori, come i bovini, che degradano la materia vegetale con l’aiuto di microrganismi metanogeni presenti nel loro apparato digerente.

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