Atlante dell'Energia

IL MONDO DEL FUTURO

Africa 3,9%

Medio Oriente 5,9%

• FIGURA 3 - Suddivisione percentuale delle emissioni di CO 2 tra le diverse macroaree del pianeta nel 2010 e nel 2040. Si nota che in futuro il ruolo di America del Nord ed Europa si ridimensionerà mentre l’Asia sarà responsabile di metà delle emissioni globali.

Ma ha un ruolo determinante anche la diversa efcienza nella generazione e nel consumo di energia: efcienza che, come abbiamo visto, è nettamente migliore nei paesi OCSE, così come l’intensità energetica ( vedi pag. 132-133). Inoltre vanno considerati i diversi mix energetici : i paesi non-OCSE coprono tuttora gran parte dei consumi energetici con fonti “carbon intensive” (cioè che comportano notevoli emissioni di CO 2 , come il carbone “tradizionale”, vedi pag. 62-63); invece i paesi OCSE privilegiano sempre più il gas naturale (che ha emissioni molto più basse delle altre fonti fossili), le rinnovabili e spesso anche il nucleare; tutto ciò è anche il frutto di precise politiche nazionali e sovranazionali che ormai da tempo, in molti paesi OCSE, puntano a ridurre le emissioni e a indirizzare le economie verso lo sviluppo sostenibile, mentre nei paesi non-OCSE questa necessità spesso non è avvertita con la stessa urgenza ( vedi pag. 140-141). Ne deriva che, per produrre la stessa quantità di ricchezza, oggi i paesi non-OCSE immettono in atmosfera una quantità nettamente superiore di CO 2 rispetto ai paesi OCSE ( • Figura 2 ).

America del Nord 21%

Asia 43,3%

America Latina 3,9%

2010

Europa ed ex URSS 22,3

Medio Oriente 7,4%

Africa 7,7%

America del Nord 14%

• FIGURA 2 - Emissioni di CO 2 (in tonnellate) per

Asia 49,9%

America Latina 5,6%

1000 dollari USA di PIL. Per produrre la stessa quantità di ricchezza, i paesi non-OCSE immettono in atmosfera una quantità molto maggiore di anidride carbonica rispetto ai paesi OCSE (circa il quadruplo). Nel 2040 la differenza si ridurrà notevolmente in termini assoluti, ma rimarrà percentualmente rilevante.

Europa ed ex URSS 15,4%

2040

2,0

Paesi non-OCSE Paesi OCSE

• FIGURA 4

1,5

impianto

1,0

iniezione di CO 2

cattura di CO 2

0,5

0,0

estrazione di gas

2010

2040

reservoir esausto (roccia porosa)

reservoir di gas attivo

...ricerca e sviluppo: ❱ Per contrastare l’aumento della concentrazione di CO 2 in atmosfera la strada maestra è ridurre le emissioni , perseguendo l’efficienza energetica e limitando il ruolo delle fonti “carbon intensive” (come il carbone) nel mix energetico mondiale. Ma si può intervenire anche favorendo l’assorbimento naturale

della CO 2 emessa: per esempio esistono alghe che, attraverso la fotosintesi, convertono questo gas in oli trasformabili in biocarburanti ( vedi pag. 100-101). Per la loro crescita è possibile usare la CO 2 prodotta dai siti industriali, che poi potrebbero essere alimentati con i biocarburanti ottenuti dalle stesse alghe. Un’altra via, ancora giovane e al centro di dibattiti per le possibili ricadute

ambientali, è rappresentata dalla CCS o Carbon Capture and Storage ( • Figura 4 ), la cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica ( vedi pag. 66-67). Consiste nel prelevare la CO 2 dalla sua stessa fonte di emissione, come i fumi di scarico delle centrali termoelettriche, per poi iniettarla nel sottosuolo in siti dalle particolari caratteristiche geologiche (in particolare i giacimenti esauriti di idrocarburi).

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