• FIGURA 2 - L’inconfondibile profilo di alcune pompe horsehead che creano una forza di “aspirazione” utile a forzare il gas naturale
(oppure il petrolio) a risalire lungo le tubature del pozzo.
Il campo estrattivo è dotato infatti di impianti di ripulitura e di separazione, per ottenere metano puro da immagazzinare o avviare alla distribuzione. Prima di tutto occorre separare gli altri gas presenti nella miscela ( • Tabella 1 ), quindi rimuovere le impurità come acqua, sabbia e vari inquinanti. L’idrogeno solforato per esempio (H 2 S, un composto nocivo) viene eliminato ricavandone zolfo, materia prima per molte industrie. Il butano e il propano vengono invece separati dalla miscela originale per essere commercializzati a parte. Finalmente il metano, estratto e puri cato, è pronto al trasporto e può essere convogliato nei metanodotti ( vedi pag. 56-57), direttamente dai campi estrattivi onshore od offshore ( • Figura 3 ) oppure attraverso grandi serbatoi di stoccaggio sulla terraferma. Per lo stoccaggio si possono usare giacimenti di gas esauriti o in via di esaurimento, caverne ricavate in grandi formazioni saline o cavità acquifere. In questo modo si può immagazzinare il gas e distribuirlo secondo la domanda.
• FIGURA 3 - Una piattaforma estrattiva offshore (al largo) dalla quale partono i metanodotti.
• FIGURA 4 - Il grafico rivela come il Medio Oriente, pur disponendo nel complesso delle maggiori riserve provate di gas naturale, sfrutti questi giacimenti in modo meno intenso rispetto a Europa, Asia e soprattutto America settentrionale. I paesi che nel 2012 hanno estratto più gas naturale sono gli Stati Uniti e la Russia, ma, mentre la Russia esporta enormi quantità di gas, soprattutto verso occidente, gli Stati Uniti destinano il gas naturale al consumo interno.
Riserve
Africa
Europa ed ex URSS
Medio Oriente
Produzione
Asia e Oceania
Nord America
Consumo
America Latina
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